martedì 12 novembre 2013

Esiste la destra e la sinistra in tema di politiche sul lavoro?

La destra e la sinistra esistono ancora in tema di politiche sul lavoro? 
Per lungo tempo sono state considerate politiche "di destra" in tema di lavoro, il riconoscimento del lavoro part-time e l’abolizione del monopolio statale dei servizi di collocamento. Fu così che quasi 30 anni fa nel 1984, il Partito Comunista votò contro il riconoscimento del part-time e per tutti gli anni 90, Pci e poi Pds continuarono a difendere il monopolio statale del collocamento, considerato strumento di difesa della dignità e della libertà dei lavoratori contro le discriminazioni. Tale monopolio era destinato, però, a scontrarsi con la giurisprudenza comunitaria che qualificava gli uffici pubblici di collocamento come impresa, soggetta quindi agli obblighi di libera concorrenza, ma in quanto titolari di un monopolio legale del servizio di collocamento in esclusiva, abusavano di una posizione dominante. Questa fu considerata illegittima e anticoncorrenziale, poiché non consentiva ai privati di svolgere la medesima attività. Così nel 1997 ad abolire quell'insensato monopolio statale, fu la maggioranza di centrosinistra del Governo Prodi, di cui faceva parte anche Rifondazione comunista. E oggi nessuno dei partiti di sinistra propone di tornare indietro, né rispetto alla liberalizzazione dei servizi nel mercato del lavoro, né rispetto al riconoscimento del ruolo del part-time.
È andata così anche per la regola della rigida inderogabilità  del contratto collettivo nazionale, per anni considerata dalla sinistra sacra, poi travolta dall’accordo interconfederale del giugno 2011, firmato anche dalla Cgil; e sta andando così per l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, come modificato dalla Legge Fornero (approvata anche dai Democratici): fra  dieci anni anche questo sarà considerato da tutti a sinistra obsoleto. 
Il paradosso più grande è incarnato dall'Amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne che contemporaneamente è “di destra” in Italia e “di sinistra” negli Usa, dove è stimatissimo non solo dai sindacati e dai lavoratori dell’automobile, ma anche da Barack Obama (della cui campagna elettorale nell'Ohio nelle ultime presidenziali americane, ha costituito un argomento di primo piano). 
Un politico che sa cogliere in anticipo i segni dei tempi e che è capace di segnalare quanto di positivo accade nei Paesi più avanzati è di destra o di sinistra?
Al prof. Pietro Ichino la risposta: "In un sistema democratico sono indispensabili i professionisti del consenso utile subito; sono però indispensabili anche i politici meno applauditi oggi, ma dedicati a costruire un ponte tra il consenso di oggi e quello di domani". 

Questi sono i politici responsabili. 

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